Degustazione CdG: “No Chardonnay, no Pinot...8 calici di metodo
classico”
Un viaggio nell’affascinante mondo della spumantizzazione secondo
il metodo classico, andando oltre i canoni dei vitigni convenzionali.
Tempo addietro, assaggiando uno spumante prodotto da
uve autoctone, ho avuto l'idea di preparare una degustazione di vini
spumantizzati con metodo classico senza la presenza di uve Pinot e Chardonnay.
Frugando nella mia memoria ne ho trovati subito 5/6. Poi facendo
ricerche più approfondite mi sono reso conto che il numero di questa tipologia
è veramente considerevole.
Ho
dovuto quindi fare una scelta ed ho ristretto la rosa a sei produttori
racchiusi nell'aria geografica del centro-sud Italia.
La
degustazione è stata realizzata alla cieca per non avere nessun condizionamento.
I partecipanti sono stati 46, tutte persone esperte nel mondo del vino.
Di
seguito la lista dei vini con relative note di degustazione raccolte durante la
degustazione dalla giornalista enogastronomica e sommelier Jenny Viant Gomez
1. “Pathos” Pas dosé - Montonico 100%- La Quercia
Giallo paglierino luminoso, dal perlage minuto. Matrice varietale evidente, con nota erbacea gradevole di fieno e lievissimi sentori floreali e fruttati. Scia minerale e retrogusto piacevolmente amaricante.
2. “Faraone spumante” Brut Dosaggio Zero - Passerina 100% - Faraone
Giallo paglierino, perlage fine. Al naso marcatamente floreale, con note di sambuco e accenni di confetto e miele. Sorso fresco e burroso.
3. “Anni 20” Extra brut - Greco 100% - Cantine Di Marzio
Giallo tendente all’oro. Profumo intenso di frutta matura, agrumi, macchia mediterranea e menta. Note di noci e mandorla riscontrabili al palato. Fresco, setoso e persistente.
4. “Gran cuvée XXI secolo” Brut Millesimo 2002 - Bombino e Montepulciano - D’Araprì
Giallo dorato cristallino, perlage fine e continuo. Bouquet complesso che spazia dalle note croccanti di albicocca alla crosta di pane, passando per i tocchi agrumati. Gusto evoluto, cremoso e vivacemente fresco.
5. “La Stipula” Brut Millesimo 2011 - Aglianico 100% - Cantine del Notaio
Giallo paglierino tenue dal perlage fine e persistente. Lievi note di fiori bianchi, frutta croccante, tocco di agrumi e croissant. In bocca è persistente, fresco, sapido e cremoso.
6. “Murgo” Brut Millesimo 2010- Nerello mascalese 100% - Scammacca del Murgo
Giallo verdolino dal perlage abbastanza fine, tendente al grossolano. Tenue nei profumi e con accenni prevalentemente agrumati. Sapido al palato e poco strutturato.
7. “Champagne Charlier & Fils” Brut - Pinot meunier, Pinot noir e Chardonnay - Charlier & Fils (récoltant)
Giallo oro poco luminoso. Perlage fine e persistente. Evoluto al naso, profumo di frutta secca, noci, crosta di pane e note terziarie. Morbido al palato, con retrogusto di mandorla.
8. “La Stipula-Rosé” Brut Millesimo 2009 - Aglianico 100% – Cantine del Notaio
Rosa antico e brillante, dal perlage fine e continuo. Al naso ricorda i profumi dei frutti a bacca rossa, seguiti da una nota di salvia e un tocco fumè. Beva sapida, fresca e piacevolmente amaricante in chiusura.
9. “Murgo Rosé” Brut Millesimo 2010 - Nerello mascalese 100% - Scammacca del Murgo
Rosa buccia di cipolla, dal perlage fine e persistente. Al naso frutti rossi e geranio. Fresco in bocca, ingresso di impatto, tendente al ruvido. Dosaggio che lo avvicina all’extra brut.
Da
parte mia, invece voglio dare le principali impressioni che ho ricevuto a caldo
e qualche nota sui vini o produttori.
Il primo vino : PHATOS - VINI LA QUERCIA - 100%
MONTONICO.
E'
stato scelto per iniziare la degustazione per omaggiare la regione in cui siamo
l'Abruzzo e soprattutto per onorare il produttore che, con encomiabile coraggio
e determinazione, ha voluto recuperare questo antico vitigno ormai quasi
scomparso. Infatti il MONTONICO nei secoli passati era molto diffuso nella
regione, fu ribattezzato negli ultimissimi anni del '700, dalle truppe di
occupazione francesi "petit champagne". Il cambiare delle mode e la
fillossera alla fine della seconda guerra mondiale fecero in modo da farlo
scomparire. E' stata recuperata in qualche giardino, dove si era salvato, nella
zona di Bisenti (TE) ed è reiniziata una modestissima, per ora, produzione.
Attualmente di questa uva ne viene prodotta solo 300 q.li circa. Si è capito
immediatamente che è indicato anche per la spumantizzazione. Infatti i 30 mesi
sui lieviti non hanno minimamente intaccato la finezza dei profumi di fiori
bianchi e tantomeno il gusto che in bocca : freschezza con note di ammandorlato
e sapidità.
Il secondo vino : SPUMANTE CLASSICO - FARAONE - 100% PASSERINA.
Prodotta
da Giovanni Faraone che, non nuovo a queste esperienze, infatti dopo qualche
anno di intervallo è tornato più convinto che mai a produrlo dimostrando le
ottime potenzialità di questo vitigno. Mi ha colpito molto al naso con un prepotente
profumo di fiori di sambuco, di frutta gialla matura e una bella mota di
agrumato. In bocca un'effervescenza sottile, lunga e piacevole che accarezza il
palato. Finale generosamente lungo.
Lasciamo
l'Abruzzo passando in Campania.
Terzo vino : ANNI VENTI - CANTINE DI MARZO - 100%
GRECO DI TUFO.
L'azienda
DI MARZO si vanta di avere nel proprio albero genealogico Scipione Di Marzo che
nel 1647, per sfuggire alla peste ha portato a Tufo, lasciando San Paolo
Belsito, delle piante di Asprinio di Nola che, secondo la leggenda ,ha dato
origine al Greco di Tufo.
Impressionante
il colore, giallo oro intenso e brillante. Alla vista, nel bicchiere si notava appena
una leggerissima effervescenza.
Intensissimi i profumi di fiori gialli e fiori d'arancio seguiti da frutta
gialla molto matura. L'ingresso in bocca è avvenuto in sordina, ma poi è sta
seguita da una vera esplosione di bollicine con effetto molto piacevole. Finale
ammandorlato.
Si
passa ora in Puglia .
Quarto vino : GRAN CUVEE XXI SECOLO - D'ARAPRI' - BOMBINO
BIANCO (con aggiunta penso minima ) di MONTEPULCIANO D'ABRUZZO.
Malgrado
il grande impegno profuso NON ho trovato pubblicato la cuveè precisa di questo
spumante. E' stato scelto perché dimostra le potenzialità di invecchiamento di
questi due vitigni (bombino e Montepulciano ). Molto buono. Al naso ai sentori
di frutta molto matura e crosta di pane, in bocca, con una bolla sottile e
piacevole, si presenta evoluto,ma molto fresco. Freschezza inaspettata vista
la permanenza sui lieviti di 7 anni e
altri 5 in bottiglia. L'evoluzione si avverte per una leggera punta di
ossidazione che in genere non amo, ma qui l'ho trovata perfettamente integrata e
va ad aumentare la piacevolezza. Buona detergenza, finale godevole e lungo.
Lasciamo
le uve a bacca bianca e passiamo ai vini successivi che sono ottenuti da uve a
bacca nera, detto con un francesismo dai blanc de blanc ai blanc de noir.
Ci
trasferiamo in Basilicata.
Quinto vino : LA STIPULA BRUT - CANTINE DEL NOTAIO - 100% AGLIANICO
DEL VULTURE.
Ho
trovato questo vino, seppur con alcune sue precise caratteristiche , molto vicino
a quelli ottenuti con il Pinot noir. Nel bicchiere lunghe catenelle di sottili
bollicine. Al naso fiori bianchi e frutta gialla matura con un leggero sentore
di lievito fresco. In bocca una sensazione di freschezza , detergenza e una
decisa mineralità con un finale decisamente lungo. Personalmente lo trovo
veramente un buon prodotto.
Passiamo
in Sicilia…sull'Etna.
Sesto vino : BRUT MURGO - Scammacca del Murgo - 100% NERELLO MASCALESE.
Un
vino immediato, pronto e molto di facile beva, Credo sia stato realizzato per
una clientela giovane, me lo fa pensare il fatto che ne viene prodotta anche
una Riserva che non ho potuto ancora provare. La bolla un po' grande potrebbe ingannare chi beve, se non bene ìnformato,
a confonderlo con un metodo Charmant.
Sesto vino bis: CHAMPAGNE BRUT - CHARLIER
& FILS (RECOLTANT) - PINOT MEUNIER, PINOT NOIR, CHARDONNAY
A
questo punto della degustazione un po’ per divertimento e un po’ per
provocazione ho inserito uno Champagne CHARLIE ET FILS, prodotto ne la Valle De
La Marne e quindi CON ALTA PERCENTUALE
DI PINOT MEUNIER. Solamente un paio di persone che partecipavano alla
degustazione hanno avuto il dubbio che non fosse in tema con la serata. Quindi,
in questo contesto, la provocazione è perfettamente riuscita.
Si
prosegue la degustazione con due spumanti versione rosé .
Settimo vino: LA STIPULA BRUT ROSE' - CANTINE DEL
NOTAIO- 100% AGLIANICO DEL VULTURE.
Con un
colore rosa veramente accattivante ho trovato che questo vino ripete le
sensazioni della versione bianca con l'aggiunta sia la naso che in bocca di uno
spiccato sentore di fragolina di bosco che da sempre cerco nei rosé e
finalmente qui ho ritrovato pienamente e non soltanto come accenno.
Ottavo vino . MURGO ROSE' BRUT - Scammacca
del Murgo - 100% NERELLO MASCALESE.
Versione
rosè che io definisco " alla francese " quindi con un colore rosa
antico molto tenue che mantiene sia al naso che in bocca sensazioni molto
simili a quella della versione bianca Per quanto sono lievi le differenza
organolettiche sembra che sia cambiato solo il colore.
Sono
contento che la serata si sia svolta con forte interesse dei presenti che hanno
partecipato molto animatamente alla discussione.
Giuliano Bellicoso
(Presidente Comitato degustazioni CdG)
Tutte le foto dell'evento, svoltosi il 14 maggio 2014 presso la sala Marte dell'Hotel Miramare a marina di Città sant'Angelo (PE), sono visionabili su facebook al seguente link
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