venerdì 4 luglio 2014

Degustazione CdG: “No Chardonnay, no Pinot...8 calici di metodo classico”



Degustazione CdG:  “No Chardonnay, no Pinot...8 calici di metodo classico”

Un viaggio nell’affascinante mondo della spumantizzazione secondo il metodo classico, andando oltre i canoni dei vitigni convenzionali.
Tempo addietro, assaggiando uno spumante prodotto da uve autoctone, ho avuto l'idea di preparare una degustazione di vini spumantizzati con metodo classico senza la presenza di uve Pinot e Chardonnay. Frugando nella mia memoria ne ho trovati subito 5/6. Poi facendo ricerche più approfondite mi sono reso conto che il numero di questa tipologia è veramente considerevole.        
Ho dovuto quindi fare una scelta ed ho ristretto la rosa a sei produttori racchiusi nell'aria geografica del centro-sud Italia.
La degustazione è stata realizzata alla cieca per non avere nessun condizionamento. I partecipanti sono stati 46, tutte persone esperte nel mondo del vino.
Di seguito la lista dei vini con relative note di degustazione raccolte durante la degustazione dalla giornalista enogastronomica e sommelier Jenny Viant Gomez 

 
1. “Pathos” Pas dosé - Montonico 100%- La Quercia

Giallo paglierino luminoso, dal perlage minuto. Matrice varietale evidente, con nota erbacea gradevole di fieno e lievissimi sentori floreali e fruttati. Scia minerale e retrogusto piacevolmente amaricante.

2. “Faraone spumante” Brut Dosaggio Zero - Passerina 100% - Faraone

Giallo paglierino, perlage fine. Al naso marcatamente floreale, con note di sambuco e accenni di confetto e miele. Sorso fresco e burroso.

3. “Anni 20” Extra brut - Greco 100% - Cantine Di Marzio


Giallo tendente all’oro. Profumo intenso di frutta matura, agrumi, macchia mediterranea e menta. Note di noci e mandorla riscontrabili al palato. Fresco, setoso e persistente.

4. “Gran cuvée XXI secolo” Brut Millesimo 2002 - Bombino e Montepulciano - D’Araprì


Giallo dorato cristallino, perlage fine e continuo. Bouquet complesso che spazia dalle note croccanti di albicocca alla crosta di pane, passando per i tocchi agrumati. Gusto evoluto, cremoso e vivacemente fresco.

5. “La Stipula” Brut Millesimo 2011 - Aglianico 100% - Cantine del Notaio

Giallo paglierino tenue dal perlage fine e persistente. Lievi note di fiori bianchi, frutta croccante, tocco di agrumi e croissant. In bocca è persistente, fresco, sapido e cremoso.

6. “Murgo” Brut Millesimo 2010- Nerello mascalese 100% - Scammacca del Murgo


Giallo verdolino dal perlage abbastanza fine, tendente al grossolano. Tenue nei profumi e con accenni prevalentemente agrumati. Sapido al palato e poco strutturato.

7. “Champagne Charlier & Fils” Brut - Pinot meunier, Pinot noir e Chardonnay - Charlier & Fils (récoltant)

Giallo oro poco luminoso. Perlage fine e persistente. Evoluto al naso, profumo di frutta secca, noci, crosta di pane e note terziarie. Morbido al palato, con retrogusto di mandorla.

8. “La Stipula-Rosé” Brut Millesimo 2009 - Aglianico 100% – Cantine del Notaio


Rosa antico e brillante, dal perlage fine e continuo. Al naso ricorda i profumi dei frutti a bacca rossa, seguiti da una nota di salvia e un tocco fumè. Beva sapida, fresca e piacevolmente amaricante in chiusura.

9. “Murgo Rosé” Brut Millesimo 2010 - Nerello mascalese 100% - Scammacca del Murgo

Rosa buccia di cipolla, dal perlage fine e persistente. Al naso frutti rossi e geranio. Fresco in bocca, ingresso di impatto, tendente al ruvido. Dosaggio che lo avvicina all’extra brut.

Da parte mia, invece voglio dare le principali impressioni che ho ricevuto a caldo e qualche nota sui vini o produttori.

Il primo vino : PHATOS - VINI LA QUERCIA - 100% MONTONICO.
E' stato scelto per iniziare la degustazione per omaggiare la regione in cui siamo l'Abruzzo e soprattutto per onorare il produttore che, con encomiabile coraggio e determinazione, ha voluto recuperare questo antico vitigno ormai quasi scomparso. Infatti il MONTONICO nei secoli passati era molto diffuso nella regione, fu ribattezzato negli ultimissimi anni del '700, dalle truppe di occupazione francesi "petit champagne". Il cambiare delle mode e la fillossera alla fine della seconda guerra mondiale fecero in modo da farlo scomparire. E' stata recuperata in qualche giardino, dove si era salvato, nella zona di Bisenti (TE) ed è reiniziata una modestissima, per ora, produzione. Attualmente di questa uva ne viene prodotta solo 300 q.li circa. Si è capito immediatamente che è indicato anche per la spumantizzazione. Infatti i 30 mesi sui lieviti non hanno minimamente intaccato la finezza dei profumi di fiori bianchi e tantomeno il gusto che in bocca : freschezza con note di ammandorlato e sapidità. 

Il secondo vino : SPUMANTE CLASSICO - FARAONE - 100% PASSERINA.
Prodotta da Giovanni Faraone che, non nuovo a queste esperienze, infatti dopo qualche anno di intervallo è tornato più convinto che mai a produrlo dimostrando le ottime potenzialità di questo vitigno. Mi ha colpito molto al naso con un prepotente profumo di fiori di sambuco, di frutta gialla matura e una bella mota di agrumato. In bocca un'effervescenza sottile, lunga e piacevole che accarezza il palato. Finale generosamente lungo.


Lasciamo l'Abruzzo passando in Campania.
Terzo vino : ANNI VENTI - CANTINE DI MARZO - 100% GRECO DI TUFO.
L'azienda DI MARZO si vanta di avere nel proprio albero genealogico Scipione Di Marzo che nel 1647, per sfuggire alla peste ha portato a Tufo, lasciando San Paolo Belsito, delle piante di Asprinio di Nola che, secondo la leggenda ,ha dato origine al Greco di Tufo.
Impressionante il colore, giallo oro intenso e brillante. Alla vista, nel bicchiere si notava appena una leggerissima  effervescenza. Intensissimi i profumi di fiori gialli e fiori d'arancio seguiti da frutta gialla molto matura. L'ingresso in bocca è avvenuto in sordina, ma poi è sta seguita da una vera esplosione di bollicine con effetto molto piacevole. Finale ammandorlato.

Si passa ora in Puglia .
Quarto vino : GRAN CUVEE XXI SECOLO - D'ARAPRI' - BOMBINO BIANCO (con aggiunta penso minima ) di MONTEPULCIANO D'ABRUZZO.
Malgrado il grande impegno profuso NON ho trovato pubblicato la cuveè precisa di questo spumante. E' stato scelto perché dimostra le potenzialità di invecchiamento di questi due vitigni (bombino e Montepulciano ). Molto buono. Al naso ai sentori di frutta molto matura e crosta di pane, in bocca, con una bolla sottile e piacevole, si presenta evoluto,ma molto fresco. Freschezza inaspettata vista la  permanenza sui lieviti di 7 anni e altri 5 in bottiglia. L'evoluzione si avverte per una leggera punta di ossidazione che in genere non amo, ma qui l'ho trovata perfettamente integrata e va ad aumentare la piacevolezza. Buona detergenza, finale godevole e lungo.
Lasciamo le uve a bacca bianca e passiamo ai vini successivi che sono ottenuti da uve a bacca nera, detto con un francesismo dai blanc de blanc ai blanc de noir.  

Ci trasferiamo in Basilicata.
Quinto vino : LA STIPULA  BRUT - CANTINE DEL NOTAIO - 100% AGLIANICO DEL VULTURE.
Ho trovato questo vino, seppur con alcune sue precise caratteristiche , molto vicino a quelli ottenuti con il Pinot noir. Nel bicchiere lunghe catenelle di sottili bollicine. Al naso fiori bianchi e frutta gialla matura con un leggero sentore di lievito fresco. In bocca una sensazione di freschezza , detergenza e una decisa mineralità con un finale decisamente lungo. Personalmente lo trovo veramente un buon prodotto.

Passiamo in Sicilia…sull'Etna.
Sesto vino : BRUT MURGO - Scammacca del Murgo - 100% NERELLO MASCALESE.
Un vino immediato, pronto e molto di facile beva, Credo sia stato realizzato per una clientela giovane, me lo fa pensare il fatto che ne viene prodotta anche una Riserva che non ho potuto ancora provare. La bolla un po' grande  potrebbe ingannare chi beve, se non bene ìnformato, a confonderlo con un metodo Charmant.

Sesto vino bis: CHAMPAGNE BRUT - CHARLIER & FILS (RECOLTANT) - PINOT MEUNIER, PINOT NOIR, CHARDONNAY
A questo punto della degustazione un po’ per divertimento e un po’ per provocazione ho inserito uno Champagne CHARLIE ET FILS, prodotto ne la Valle De La Marne e quindi  CON ALTA PERCENTUALE DI PINOT MEUNIER. Solamente un paio di persone che partecipavano alla degustazione hanno avuto il dubbio che non fosse in tema con la serata. Quindi, in questo contesto, la provocazione è perfettamente riuscita.  

Si prosegue la degustazione con due spumanti versione rosé .
Settimo vino: LA STIPULA BRUT ROSE' - CANTINE DEL NOTAIO-  100% AGLIANICO DEL VULTURE.
Con un colore rosa veramente accattivante ho trovato che questo vino ripete le sensazioni della versione bianca con l'aggiunta sia la naso che in bocca di uno spiccato sentore di fragolina di bosco che da sempre cerco nei rosé e finalmente qui ho ritrovato pienamente e non soltanto come accenno.

Ottavo vino . MURGO ROSE' BRUT - Scammacca del Murgo - 100% NERELLO MASCALESE.
Versione rosè che io definisco " alla francese " quindi con un colore rosa antico molto tenue che mantiene sia al naso che in bocca sensazioni molto simili a quella della versione bianca Per quanto sono lievi le differenza organolettiche sembra che sia cambiato solo il colore.  

Sono contento che la serata si sia svolta con forte interesse dei presenti che hanno partecipato molto animatamente alla discussione.

Giuliano Bellicoso
(Presidente Comitato degustazioni CdG)



Tutte le foto dell'evento, svoltosi il 14 maggio 2014 presso la sala Marte dell'Hotel Miramare a marina di Città sant'Angelo (PE), sono visionabili su facebook al seguente link

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