martedì 4 aprile 2017

VINO, SPORT E SOLIDARIETÀ. I VALORI TRASVERSALI. - 06/12/2016

VINO, SPORT E SOLIDARIETÀ. I VALORI TRASVERSALI.
 

Il clima prenatalizio si colora di solidarietà per volontà dell’azienda di Villamagna Cascina del Colle che, con la A.M.O. (Associazione Massimo Oddo Onlus), ci invita a scoprire la loro iniziativa benefica, accolti dal calore del ristorante Cantina Ferrara di Bucchianico.


Quest’anno l’associazione benefica fondata dall'allenatore del Pescara Calcio, riceverà parte del ricavato dalle vendite di dicembre del Montepulciano d’Abruzzo Villamagna DOC “Invasione”, per sostenere i nuovi progetti che dal 2004 la famiglia Oddo sviluppa e realizza in diverse paesi del mondo, in ambito di assistenza sociale, istruzione e nella formazione e promozione dello sport.


Sul tavolo dei relatori si respira un’aria rilassata e a tratti intima, ascoltando le esperienze trascorse e le idee che hanno fatto nascere il connubio tra l’azienda vinicola, rappresentata dal titolare Alessio D’Onofrio, e l’associazione che presenzia con i fondatori Massimo Oddo, appunto, il fratello di lui Giovanni e l’amico Gianluca Di Felice. Risulta facile avvertire i sentimenti puri di un campione e del suo impegno sociale in veste inconsueta, fuori dalle bolge calcistiche.

Con i calici che iniziano ad essere serviti, l’attenzione si sposta sull'altro protagonista della serata, che è il vino: è pronta la verticale delle ultime tre annate di “Invasione”, guidata dalle note attente della giornalista enogastronoma Jenny Viant Gomez.


La presentazione tecnica del prodotto viene invece affidata a Vittorio Festa, enologo dell’azienda, che


tanto ha creduto nella giovane DOC Villamagna. Ci racconta come prosegue da anni l’impegno nelle scelte in vigna e in cantina, allevando in territori vocati e studiando lieviti autoctoni, nell'ottica di rafforzare anche la filiera italiana del mercato interno con elementi vincenti. L’artigianalità della produzione è la sfida con la pergola abruzzese (tendone), come se fosse un “cavallo da domare” con potature adeguate e basse rese, per arrivare ad un vino che sia rappresentativo, in cui ritrovare “pulizia, personalità ed eleganza”.

Cosa abbiamo trovato con i sensi è qui a seguire.



Montepulciano d’Abruzzo Villamagna DOC “Invasione” 2014
Il rubino della veste è subito affiancato dalla vinosità leggera e dal floreale fresco per un primo quadro d’insieme. Un lievissimo tono stallatico rende il tutto ancora più interessante, ma svanisce nelle olfazioni successive. La freschezza e i tannini ancora esuberanti dominano l’effetto sul palato, anche se viene fuori bene il frutto e la sapidità. Il finale è bilanciato e non amaro. Anche un’annata non proprio da ricordare può dare prodotti interessanti che siano da risentire tra qualche annetto per verificare una giusta morbidezza acquisita.

Montepulciano d’Abruzzo Villamagna DOC “Invasione” 2013
Il più consistente dei tre, anche nel colore deciso e fosco. I terziari un po’ scontati di cuoio e tabacco risultano invadenti nel primo approccio, ma successivamente lasciano spazio alle amarene mature, all’alloro e alla carruba; delicato anche il sentore di patè di oliva (che ci fa notare Jenny V. Gomez) e la vena balsamica.
In bocca è pieno nella freschezza e con i tannini decisi ma “domati”; la morbidezza avvertita in secondo tempo non stufa e invita anzi alla beva. Bella dote di equilibrio.

Montepulciano d’Abruzzo Villamagna DOC “Invasione” 2012
Il naso del 2012 si fa attendere e risulta chiuso. Abbandonata la timidezza iniziale, si lascia guidare dall’ossigeno e mostra la sua finezza inattesa: oltre ai sentori avvertiti negli altri calici, c’è la marmellata di uva vicino al tono verde della balsamicità e il fruttato di mela cotogna che invita a tornare sul bicchiere. Buono il fondo polveroso di tostatura. Sapido e dritto, appesantito solo dal calore alcolico in evidenza e dalle morbidezze troppo avanti coi tempi; tradisce in bocca le attese, avendo apprezzato la finezza olfattiva.

Chiacchierando a giochi fatti con Jenny, l’amico Ivan Masciovecchio e il confratello Aldo Grifone, paiono apprezzare e confermare con il sorriso la mia personale estrema chiosa per questa verticale: “il naso del ’12 e la bocca del ‘13”.



Pierluigi Aielli
(Addetto Stampa CdG)


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